L’assessora Segnana: “Il punto nascita non si tocca”.
Gli amministratori locali: “Trovare soluzioni alla carenza di personale medico e infermieristico”.
Il presidente della Comunità Territoriale della Val di Fiemme Giovanni Zanon e la procuradora del Comun General de Fascia Elena Testor hanno congedato la delegazione provinciale salita in valle con soddisfazione: l’assessora alla Salute Stefania Segnana, il nuovo dirigente generale dell'assessorato Giancarlo Ruscitti e il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Paolo Bordon hanno ascoltato lunedì pomeriggiole richieste del territorio in ambito sanitario e socio-assistenziale, dando in alcuni casi risposte concrete e in altre rassicurazioni sul fatto che avrebbero analizzato la questione. Dopo le visite alle RSA di Predazzo e Vigo di Fassa e al Centro Anffas di Pozza di Fassa, l’assessora e i dirigenti hanno partecipato ad un Consiglio della Salute congiunto tra Fiemme e Fassa nelle sale del Comun General. Zanon e Testor hanno parlato a nome dei sindaci - molti dei quali presenti all’incontro - e delle due comunità, sollevando alcune questioni urgenti.
Notizie positive sono giunte per quanto riguarda i lavori di adeguamento del pronto soccorso di Cavalese: inizieranno lunedì 7 ottobre per terminare prima dell’inizio della stagione turistica. A inizio 2020 verranno inoltre effettuati necessari lavori di adeguamento dell’impianto antincendio e gas-medicale. Rassicurazioni sono giunte anche sul nuovo ospedale, che gli amministratori si augurano possa essere pronto in tempo per l’appuntamento olimpico del 2026.
L’assessora ha confermato la volontà di mantenere attivo il punto nascita di Cavalese a prescindere dal numero di parti, vista la delega ministeriale e la distanza da Trento, nonostante le polemiche politiche delle ultime settimane sulla questione da parte delle opposizioni in Consiglio provinciale. Da alcuni giorni è in funzione la sala operatoria dedicata al punto nascita, cosicché l’ortopedia - una delle eccellenze dell’ospedale di Fiemme - ha nuovamente a disposizione la vecchia sala operatoria.
Su altre questioni le risposte sono state inevitabilmente meno concrete. Uno dei problemi più urgenti è la carenza di personale - medico, infermieristico e socio-sanitario. Una difficoltà cronica dovuta a questioni contrattuali (nel caso degli infermieri che lasciano le RSA per posti economicamente più appetibili), alla carenza di medici specializzati (le scuole di specializzazione ne laureano meno di quelli necessari) e anche alla difficoltà dei professionisti di trovare case in affitto in zone turistiche. A quest’ultima problematica la soluzione - che Segnana ha promesso di valutare confrontandosi con Patrimonio del Trentino - potrebbe essere quella di adibire alcune strutture a foresteria per il personale sanitario e scolastico.
Il presidente Zanon è tornato poi a sollevare il problema degli ospiti delle RSA cosiddetti “paganti in pieno”: la mancanza di alcuni posti per lungo degenza presso l’ospedale di Cavalese e l’impossibilità di utilizzare i posti per urgenze non procrastinabili, come in vigore fino a qualche anno fa, stanno creando notevoli problemi per le famiglie degli anziani che non riescono ad accedere ai posti con tariffa convenzionata e che si ritrovano a pagare rette davvero impegnative. Sono state chieste soluzioni, perlomeno temporanee: Zanon propone di istituire alcuni posti nelle RSA adibiti ad hospice (in attesa del nuovo ospedale che dovrebbe prevede posti per lungodegenza) e individuare strutture di “residenzialità leggera” per chi conserva ancora un po’ di autonomia.
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